Il piano di cottura c’è ma non si vede!
22 Novembre 2019Grande novità in cucina: il piano a induzione diventa parte integrante del top e scompare alla vista!
I liquidi che possono fuoriuscire durante la cottura non possono infiltrarsi nelle “piastre” perché esse sono piene e il piano risulta perfettamente omogeneo e liscio, senza alcuna fessura… e lo spazio di lavoro raddoppia.
Per veri amanti del design!
“Come funziona il metodo di cottura ad induzione?”
Per la legge di Faraday, una variazione del flusso del campo magnetico produce nel tempo una forza elettromotrice indotta al pari della corrente che lo genera.
Ciò per dire che il fornello ad induzione genera appunto un campo magnetico variabile nel tempo. Questa forza elettromotrice dà luogo a correnti elettriche indotte che dissipano energia sotto forma di calore provocando il riscaldamento del recipiente e del suo contenuto.
“Quali sono i vantaggi rispetto al gas?”
I Vantaggi principali sono tantissimi
- Velocità di riscaldamento e possibilità di regolare la potenza con elevata precisione
- Le zone di cottura dispongono di riconoscimento automatico della pentola, attivandosi esclusivamente in presenza di pentolame con fondo magnetico e disattivandosi non appena il pentolame viene tolto
- Comodità nella pulizia del piano, completamente liscio e lineare
- Stabilità delle pentole, che poggiano su un piano completamente liscio e a prova di ribaltamento
- Cottura uniforme, dovuta alla diffusione omogenea del calore su tutta la superficie della pentola
- Assenza di fiamme e dei rischi a esse legati come perdite di gas in assenza di emissioni dovute alla combustione
- Se nel locale cucina non sono presenti altri apparecchi a gas viene meno l’obbligo di avere un’apertura di ventilazione a norma, con conseguente risparmio energetico.
- Nessuna parte del piano si scalda (sono le pentole stesse a scaldarsi, mentre il piano resta freddo e anche se venisse toccato non causerebbe ustioni)
- Nessun rischio di combustione o carbonizzazione dei cibi o dei liquidi accidentalmente caduti sul piano”
(credit “I Bizantini”)